Scafati, i due dipinti rubati tornano nel Santuario della Madonna dei Bagni
Denunciate due persone accusate, in concorso tra loro, dei reati di ricettazione e riciclaggio
Si conclude con un soddisfacente risultato, l'operazione dei carabinieri di Scafati: il 1° dicembre, alle ore 18:30, all’interno del Santuario della Madonna dei Bagni, si svolgerà la cerimonia di riconsegna al Ministro dei Frati Minori Francescani della Provincia Salernitano-Lucana, Padre Giuseppe Iandiorio, di due dipinti olio su tela, del XVIII secolo, sottratti nel settembre del 1994 dal Santuario della Madonna dei Bagni. Si tratta, nello specifico, di due frammenti raffiguranti puttini, sezionati dalle grandi pale d’altare realizzate in onore di San Pasquale Baylon e San Francesco di Paola. Alla cerimonia, è prevista la presenza di sua eccellenza Monsignor Giuseppe Giudice, Vescovo della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, del dottor Cristoforo Salvati, sindaco di Scafati, della dottoressa Francesca Casule, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno ed Avellino, della dottoressa Paola Apuzza, funzionaria della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno ed Avellino, responsabile dell’Ufficio Cataloghi e Furti, nonchè del Capitano Bartolo Taglietti, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza e del Tenente Gennaro Vitolo, Comandante della Tenenza Carabinieri di Scafati.
Il recupero
Il recupero delle opere scaturisce all’esito di un controllo
amministrativo eseguito all’interno di un esercizio antiquariale di
Crotone, che ha portato anche al recupero di un altro dipinto rubato e
di opere contraffatte di un noto autore contemporaneo.
Nel corso delle attività, sono stati fotografati, proprio all’interno
dell’esercizio commerciale, una serie di dipinti esposti per la vendita.
Di fondamentale importanza per l’individuazione dei preziosi beni è risultata la comparazione delle loro immagini con quelle contenute nella Banca Dati dei beni culturali
illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale, che ne ha confermato la provenienza
illecita. Sottoposti successivamente ad un esame diagnostico, con
la strumentazione e metodologia di indagine di tipo non invasivo, ad
opera di restauratori della Soprintendenza A.B.A.P. di Cosenza e di
ricercatori dell’Università degli Studi della Calabria, sono emerse
numerose modifiche, ritocchi e tagli che hanno permesso la
riconducibilità – incontrovertibile – alle originarie opere rubate.
Le indagini
Le indagini condotte dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Crotone, sono, dunque, culminate con la denuncia di due persone accusate, in concorso tra loro, dei reati di ricettazione e riciclaggio. I beni recuperati, domani, verranno ricollocati nel Santuario, "tornando" ai fedeli e al culto religioso.