Dopo l'8 settembre 1943 e fino al giugno del 1946 furono raccolti dagli Organi di sicurezza i dati relativi a incidenti e crimini, accaduti al di fuori delle azioni belliche, commessi dai militari Alleati. Tali informazioni servivano ad individuare e perseguire i responsabili ed erano utilizzate per attivare le procedure di rimborso dei danni di guerra. Il 21 settembre 1946 l'Onorevole Braschi inoltra, sul tema, un'interpellanza all'Assemblea Costituente chiedendo di sapere quante vittime risultino dalla Liberazione in poi ad opera e per colpa degli Alleati in Italia, come siano suddivise e se siano previste sanzioni e quali a carico dei responsabili. Chiedo, in particolare, se siano risarcibili e per quali vie e con quali procedure i danni conseguenti e relativi. Dal carteggio di tale pratica, conservato nel fondo della Presidenza del Consiglio custodito nell'Archivio Centrale dello Stato, è stato estratto lo stralcio della relazione approntata dall'allora Ministero della Guerra. La Memoria riporta analiticamente tutti gli incidenti e i crimini occorsi dallo sbarco alleato a Salerno fino al giorno della proclamazione della Repubblica. Di particolare rilevanza i dati relativi alle violenze carnali che, come è noto, furono perpretate in larghissima misura dopo la battaglia di Cassino; a seguito di tali tragici eventi le donne colpite furono, non a caso, appellate con il triste nome di marocchinate.

icon Vittime di incidenti e crimini commessi dagli Alleati dall'8 set.1943 al 2 giu.1946