Dalle Collezioni delle leggi e dei decreti del Regno delle Due Sicilie apprendiamo quali erano forme e didascalie dei bolli che venivano applicati ai tessuti prodotti ad Angri per identificarne lo stabilimento d’origine. Così per i tessuti di Carmine d’Antonio, abbia dalla parte convessa l’emblema del cavallo sfrenato; e dalla parte concava, nel primo giro la legenda, Regio Giudicato di Angri; nel secondo giro, fabbrica di tessuti di cotone; e nel mezzo, di Carmine d’Antonio. Per le manifatture di Antonio Izzo in Angri ... sia apposto il bollo … da avere nella parte convessa l’emblema del cavallo sfrenato e nel primo giro della parte concava la legenda Regio Giudicato di Angri; nel secondo giro, Fabbrica di tessuti di cotone e nel mezzo di Antonio Izzo, Ma anche le produzioni delle più affermate aziende impiantate da imprenditori svizzeri dell’epoca erano state decretate ... confermandosi la facoltà della bollazione a ruggine e a piombo concessa alla fabbrica di cotonerie già stabilita in Scafati sotto la ragione sociale Meyer e Zollinger, si permette che il bollo da apporsi alle manifatture della fabbrica suddetta abbia in vece nella parte concava la legenda nel primo giro – Casa Comunale di Angri – nel secondo giro – Fabbrica di cotonerie di Scafati – e in mezzo – Giovanni Giacomo Meyer, il quale è l’attuale proprietario della fabbrica medesima. E ancora si accordava il permesso alla ragion sociale Schlaepfer, Venner e compagni per la bollazione a ruggine e a piombo delle merci della fabbrica stabilita in Angri ... con dovere il bollo corrispondente avere nella parte convessa la legenda nel primo giro – Casa comunale di Angri, nel secondo giro – Fabbrica di tessuti di cotone, e in mezzo – di Schlaepfer, Venner e compagni
Una noticina a parte la merita la figura del “cavallo sfrenato” presente nei bolli; si tratta di una un’antica figura araldica presente nello stemma di uno dei 7 sedili di Napoli: quello del Nilo. I “sedili” erano un’istituzione risalente al XII secolo e sono sopravvissuti fino agli inizi dell’800; si trattava di una sorta di piccoli parlamenti composti dai nobili delegati dai vari quartieri che svolgevano un’attività politico-amministrativa nei confronti del proprio rione. Afferma il Canonico Celano che la scelta del cavallo sfrenato come simbolo della Provincia della città di Napoli è da ricondurre all’antico emblema cittadino. Si vede anche per antica arma della nostra città un cavallo senza freno…
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