Durante la seconda metà dell'Ottocento si diffuse l'abitudine di dare alle stampe degli elogi funebri che venivano declamati in occasione dei funerali, per lo più molto solenni, di Autorità civili e religiose officiati ad Angri
In questa pagina di presenta il testo del discorso redatto e pronunciato l'11 dicembre 1875 dall'Avvocato Alfonso Rajola per commemorare il transito del Cavaliere Avvocato Antonio Adinolfi, Sindaco di Angri e Consigliere Provinciale di Salerno
Antonio Adinolfi nacque il 29 novembre 1808; figlio del Giudice Regio Francesco e di Donna Lucia Palladino, dopo la formazione di base venne avviato agli studi in diritto, in cui conseguì la laurea con encomio e lode. Anche i suoi fratelli Pasquale e Giovanni intrapresero i medesimi studi divenendo avvocati. Nel Regno delle Due Sicilie Antonio ricoprì la carica di Patrocinatore presso la Corte d'Appello di Napoli e ad Angri espletò le funzioni di Giudice Conciliatore, Comandante dei Vigili Urbani, Tesoriere Comunale e Sindaco. Convolato a nozze con l'angrese Teresa Pisacane, nel 1846 diede i natali a Francesco che sulle orme del padre si laureò in Legge e venne eletto ripetutamente Sindaco di Angri. Dopo la caduta dei Borboni, nel Regno d'Italia fu nuovamente eletto Sindaco di Angri il 30 gennaio 1873 e ricoprì la carica di Consigliere Provinciale. Passò a miglior vita a 67 anni il 10 dicembre 1875
Elogio funebre del Sindaco Antonio Adinolfi