Alla fine dell'Ottocento i fratelli Luigi e Francesco Vitelli, originari di Torre del Greco, decidono di trasferirsi negli Stati Uniti dove fin dal 1885 iniziano a importare dall’Italia e a vendere prodotti conservati. Dopo qualche anno Luigi rientra in Patria e vengono fondate due ditte separate: la Francesco Vitelli & figlio, negli Stati Uniti, e la Luigi Vitelli e figli, in Italia

Nel 1919 Luigi tenta di impiantare a Portici un primo stabilimento per la produzione di pelati, ma risulta difficoltoso il trasferimento delle materie prime dai nostri luoghi di produzione. Così, nel 1923 decide di localizzare una fabbrica ad Angri, nelle adiacenze della ferrovia, in modo da ridurre al massimo tempi di trasferimento dei prodotti. In poco tempo l’azienda è in grado di trasformare la quasi totalità del prodotto locale. Luigi è coadiuvato nel lavoro, ormai non più gestibile personalmente, dai figli Arturo e Giuseppe. Purtroppo, nonostante l’elevata qualità del prodotto, la famosa crisi economica del 1929 determina un crollo dell’export verso gli USA e i Vitelli aprono nuovi mercati sia in Africa sia in Europa e soprattutto in Belgio

Nel mese di giugno del 1945 l’azienda si quota in borsa e diventa una S.p.A., cambiano anche intestazione in ELVEA, che è un acronimo di Luigi Vitelli Angri.

Negli anni seguenti il marchio accresce ulteriormente la sua presenza in Belgio, con la costituzione di diverse filiali, e grazie all’apporto dell’azienda di trasporti di L. Ghemar, in grado di assicurare una diffusione capillare dei prodotti angresi nell’intero BENELUX, sorgono diverse filiali. Quella di Anversa, la TOCOFRU NV, è fra le più attive e nel 1986 viene rilevata dalla Charlier Brabo Group, che tuttora gestisce la distribuzione dei prodotti con marchio ELVEA in Belgio.

Un altro prodotto principe, rimasto nella storia dell’azienda e nella memoria angrese è stata la marmellata di mele cotogne, la cui produzione venne messa a punto grazie alla collaborazione dei Vitelli con Eliodoro Del Pezzo, che aveva lavorato presso la nota pasticceria Caflisch di Napoli.

Nella seconda metà degli anni Settanta del secolo scorso l’azienda inizia il suo declino poi, con l’affermarsi di altri marchi nazionali, punta definitivamente sul mercato internazionale dove riesce a consolidare la sua presenza. Lo stabilimento di Angri viene prima anemizzato, poi venduto alla Società Spineta dei conti Del Balzo; chiusa la fabbrica, l’opificio viene acquistato dal Gruppo AR di Antonino Russo, che si limita a produrvi i soli barattoli, adibendo il resto degli spazi a magazzini.

All’ELVEA, il cui marchio continua a vivere grazie a un erede della famiglia che ha fondato un’azienda di commercializzazione a San Valentino Torio, va riconosciuta la rara capacità di adeguarsi alle richieste del mercato.

Ma nella memoria degli angresi cosa è rimasto di questa presenza?

Di certo la bellezza di quel villino stile Liberty sede della famiglia che, se restaurato, potrebbe annoverarsi fra i monumenti angresi e poi tanti ricordi di famiglia, legati alle fasi e ai metodi di lavoro, ma soprattutto, quello che indubbiamente è rimasto impresso nella memoria di tanti angresi era il ripetersi di notte e di giorno del suono della sirena che scandiva i cambi di turno: A’ tufa e Vitell’!


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