A poco più di un mese della sbarco alleato a Salerno e solo dopo 20 giorni dal termine dell'insurrezione popolare che, in quattro giornate, liberò Napoli dai tedeschi, il Gruppo Esterno dei Regi Carabinieri aveva ripreso pienamente il controllo del territorio di competenza e aveva inziato a redigere rapporti riservati sulla situazione nell'area campana

Attraverso la lettura di questi documenti, probabilmente inediti, si ricostruisce il gravissimo quadro sociale in cui versava la popolazione; Napoli, per evidenti motivi di carattere logistico e militare, era più attenzionata dagli Alleati, mentre la provincia attendeva provvedimenti che tardavano ad arrivare. La scarsità di cibo e di generi di prima necessità, che si faceva più pressante per l'approssimarsi dell'invero, la gran massa di disoccupati e la situazione nelle fabbriche, la borsa nera e il contrabbando, il mancato pagamento degli stipendi e dei salari per la chiusura di banche e uffici postali, le infrastrutture e i danni bellici da ripristinare, l'apparato giudiziario e le carceri praticamente senza guida, le scuole chiuse, l'ingerenza degli Alleati anche sull'articolazione dell'Arma sul territorio, ecc.

Il governo italiano era in quel momento a Brindisi e il sud della penisola era completamente sottoposto all'amministrazione militare anglo-americana. Molto era lasciato all'iniziativa personale di qualche autorità locale che cercava di lenire le sofferenze delle masse; solo nell'ultimo notiziario del 25 ottobre si cita l'iniziativa alleata di elargire fondi ad alcuni fra i comuni più grandi della provincia

In questa pagina si presentano cinque rapporti, redatti dal Maggiore Alfredo Angrisani, Comandante del Gruppo Esterno della Legione Territoriale dei Carabinieri Reali di Napoli, nei giorni dal 19 al 25 ottobre 1943, che descrivono minuziosamente il quadro appena delineato

 

icon Rapporti riservati dei Carabinieri

">Rapporti Riservati dei Regi Carabinieri

 

 

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