È recente la notizia che la nota casa londinese Christie’s porrà all’asta il piano nobile della residenza napoletana dei principi Doria di Angri. Si tratta di circa 1.200 metri quadrati di ambienti fra il salone di rappresentanza e altri cinque saloni, otto camere da letto, la cappella privata e il boudoir, che costituivano la residenza degli ultimi feudatari angresi, il cui valore immobiliare supera i cinque milioni di Euro.
Il monumentale palazzo Doria di Napoli, da non confondere con il castello di Angri, si affaccia su piazza Sette Settembre e fu Marcantonio Doria che ne decise la costruzione.
Il palazzo d'Angri è passato alla storia, oltre che per le nobili origini dei suoi primi proprietari, per avere ospitato Giuseppe Garibaldi, che dal suo balcone diede l’annuncio ai napoletani dell’annessione del Regno delle Due Sicilie a quello Sabaudo, e per essere stato seriamente danneggiato durante le operazioni belliche del settembre 1943 con l’irrimediabile perdita di sei delle otto statue che decoravano la sua facciata e del grande stemma di famiglia che sormontava il finestrone del piano nobile.
All’epoca del suo massimo splendore, i Doria arricchirono il palazzo di numerose e pregevoli opere d’arte fra cui si ricordano dipinti di Rubens, Tiziano, Tintoretto, Van Dyck, Ribera, Leonardo, il famoso Martirio di Sant’Orsola del Caravaggio e tre opere di Francesco Solimena. Una preziosa serie di arazzi provenienti dal castello di Angri raffiguranti la vita e le gesta del Re Sole, tessuti dalla manifattura di Beauvais,
L’interno conserva gli affreschi di Fedele e Alessandro Fischetti, autore tra l’altro delle tele di Santa Margherita e Madonna fra i Santi presenti nella Collegiata di San Giovanni Battista di Angri, e di Costantino Desiderio, anche egli molto attivo nell’area nocerino-sarnese, di Giovanni Maria Griffon e di Giacinto Diano
Nel numero di febbraio 2017 di ANGRI80 è apparso un articolo sull'argomento