Una delle feste organizzate in onore del Santo

 

In via Incoronati ad Angri vi è una piccola cappella intitolata a San Giuda Apostolo, meglio noto come San Giuda Taddeo o Lebbeo

Cugino di Gesù e fratello di San Giacomo Minore detto il Giusto, è l'autore di una Lettera presente nel Nuovo Testamento prima dell’Apocalisse, indirizzata ai giudeo-cristiani dispersi, in cui affronta soprattutto il tema dell'immoralità e della lussuria

La cappella fu edificata, insieme al palazzo di cui fa parte integrante, dalla facoltosa famiglia angrese dei De Angelis

Michele De Santi, nella sua opera Memorie delle famiglie Nocerine, asserisce che fin dal 1600 si ha notizia del palazzo, molto signorile, di casa De Angelo nella via Coronati; ma esso sembra opera del 1400. Purtroppo, tale affermazione non trova conferma nell’odierno stile architettonico del palazzo né negli interni della cappella stessa. Si può senz'altro affermare, invece, che la sua storia, seppur senza eclatanti avvenimenti, è plurisecolare

Durante la prima metà dell’Ottocento il palazzo De Angelis fu acquistato dalla famiglia Sabatino, che continuò a tenere aperta la cappella. Difatti, nel 1877 l'allora vescovo di Nocera Mons. Raffaele Ammirante la annoverava fra le dipendenze della Collegiata di San Giovanni

Difficile è accertare l'origine del culto per questo apostolo ad Angri e rari sono altri esempi di tale devozione nella diocesi, ma il Santo è universalmente noto perché patrocinatore dei casi disperati e grande taumaturgo

Qualche anziano del centro storico ricorderà certamente le feste organizzate in onore di San Giuda dalla signora Concetta Sabatino ogni 28 ottobre, ricorrenza del santo, dalla fine degli anni Cinquanta all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso; così come è ancora vivo il ricordo degli ultimi sacerdoti della Collegiata che hanno officiato sul suo altare quali il Prof. Carlo La Mura (1875-1953), don Giuseppe Sorrentino (1879-1952) e don Gioacchino Desiderio (1878-1957). Anzi, corre fama che uno dei tre religiosi passò alla Casa del Padre proprio durante la celebrazione su quell'altare. Lo stesso fondatore delle Suore Battistine, Sant’Alfonso Maria Fusco, celebrò Messe su quell'altare e per un breve periodo di tempo organizzò un piccolo orfanotrofio nei locali adiacenti alla cappella

L’interno della chiesetta è sobrio e molto semplice; l'altare, come prevedeva il canone liturgico anteriore al Concilio Vaticano II, è protetto da una balaustra. Oltre la statua di San Giuda in cartapesta, conserva diverse reliquie e un gruppo scultoreo a grandezza naturale dell’Angelo custode con un ragazzo che, secondo una vecchia credenza, era difficile da fotografare

 

RECENSIONI

Da ANGRI80 di marzo 2018

 

 

 

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